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Fiori Australiani
Il dottor Ian White afferma che: “La stessa malattia è la manifestazione fisica degli squilibri emotivi che si verificano principalmente quando una persona non è in contatto con il proprio Io spirituale”. La malattia diviene manifestazione di qualcosa che non si trova in armonia nella persona, ed è necessaria ed utile per ricondurre l’individuo sul corretto cammino.
La funzione principale delle essenze di fiori australiani è quella di entrare in contatto con l’Io evoluto, che corrisponde al centro intuitivo che conosce lo scopo della vita di ciascuno, e far sì che le qualità positive innate pervadano la mente cosciente. In questi anni di lavoro con i fiori australiani ho potuto toccare con mano la meravigliosa capacità che hanno di portar armonia ed equilibrio alla persona per il momento di vita che sta attraversando.
Le essenze floreali del bush sono autoregolanti cioè sono efficaci fin dove la persona è in grado di mettersi in gioco, fin dove è disposta a spingersi per migliorarsi ed aiutarsi. L’essenza quando lavora lo fa insieme alla persona, come una squadra. Se la persona non è disposta a cambiare, ad evolversi, ma è chiusa l’essenza non riesce ad aiutarla poiché l’individuo stesso per primo non vuole farlo. Le essenze del bush agiscono come dei blandi catalizzatori accompagnando le persone per mano, livello dopo livello, fino al raggiungimento dell’equilibrio. Il Dottor White sottolinea che l’azione del fiore è tanto più rapida quanto più la persona è rivolta alla sua crescita personale con volontà di affrontare e scoprire le proprie emozioni ed i propri sentimenti. Questi rimedi floreali sono assolutamente sicuri e possono essere utilizzati da tutti.
I fiori australiani sostengono le persone nella ricerca di un nuovo equilibrio, permettendo loro di vivere appieno la vita. Scrivimi, sarò felice di ascoltarti e consigliarti per il meglio!
Differenza tra fiori australiani e fiori di Bach
Sia le essenze floreali di Bach che quelle Australiane sono preparate a partire da fiori, almeno la maggioranza tranne alcune eccezioni. La differenza principale, che incide anche sull’energia del rimedio, è il luogo di origine dei fiori: quelli di Bach sono autoctoni dell’Inghilterra mentre gli altri fanno tutti parte della flora del bush australiano. La floriterapia australiana racchiude la potenza ed energia del continente in cui cresce, continente antichissimo definito “fossile”. Un’energia pura e selvaggia la cui intensità è capace di far interagire ed armonizzare il piano fisico denso con quello eterico sottile. Si rivolge a coloro i quali abbiano la necessità di riarmonizzarsi con sé stessi in modo rapido e concreto su tutti i piani. I fiori di Bach contano 38 essenze, gli australiani 69. Questi ultimi presentano delle essenze molto specifiche per tematiche venute alla luce negli ultimi decenni come: l’inquinamento elettromagnetico, le problematiche relative all’ambito sessuale, gli effetti sulle cellule sane di radiazioni e chemioterapia per le quali i fiori possono essere un validissimo aiuto.
La dottrina delle Signature
Per Paracelso le signature sono la conoscenza dell’essenza interiore basata sulle caratteristiche esteriori. Colori, forme ed altre caratteristiche che si riscontrano nelle piante sono in grado di curare gli stessi colori, forme e caratteristiche che si riscontrano nel corpo umano o negli animali. Quindi la legge dei simili di Paracelso, applicata all’erboristeria, afferma che specifiche caratteristiche della pianta possono curare le stesse caratteristiche che si riscontrino nel corpo o nella mente dell’uomo.
L’erborista contemporaneo Matthew Wood spiega che le signature rappresentano configurazioni di energia o modelli, archetipi di piante che si possono ritrovare anche nelle persone. La dottrina delle signature, la legge delle corrispondenze e la legge della similitudine arrivano a definire il cuore di un’essenza, conformazione o modello, alla base di ogni sostanza naturale.
Paracelso affermò che l’essenza più intima o le proprietà essenziali di una sostanza sono come un segreto, da cui il termine arcano. Segreto inteso non come qualcosa di non detto, ma come qualcosa di ineffabile, al di là delle parole.
La signatura di una pianta è una caratteristica che può essere percepita e notata da uno dei cinque sensi, (vista, tatto, gusto, olfatto ed udito), agendo in connubio con la mente che gli dà il significato e l’interpretazione corretta. Oggigiorno si è abituati a ricorrere a strumenti di laboratorio come il microscopio, per osservare i tessuti delle piante ed analizzarne le molecole che li costituiscono, ma questo non è il contatto diretto con l’intera pianta. La si scompone nelle sue parti fisiche costituenti, senza tener presente la sua totalità, a partire dalle sostanze chimiche stesse che la costituiscono, le quali, nella pianta viva, agiscono in concerto le une con le altre. Si sta iniziando ad accogliere, anche in Occidente, la visione energetica del mondo, e sotto questo punto di vista, le signature sono la corrispondenza di un modello energetico tra la pianta o parte di essa e l’uomo, o animale, o parte di esso.
Un’erborista haitiana, Jacquelin Guiteau dice che: “La dottrina delle signature è il mezzo attraverso il quale le piante medicinali comunicano i loro poteri curativi al guaritore”.
Julia Graves in The language of Plants, A guide to the doctrine of signatures (2012), afferma che la dottrina delle signature è un linguaggio poetico che descrive una realtà multidimensionale nella quale le differenti sfaccettature delle signature sono simultaneamente vere e l’interpretazione dei suoi innumerevoli elementi non può essere interpretata in modo esaustivo e definitivo. Poiché è la mente dell’uomo a dare un significato a Madre Natura, tenendo conto che le signature sono anche interpretate in differenti contesti culturali a seconda della parte del mondo in cui ci si trova, ciascuno di noi contribuisce ad aggiungere un pezzetto al puzzle completo di Madre Natura.
Facendo la prosa di una poesia ci si accorge che non esiste mai un unico significato e modo di interpretarla: ad esempio la stessa parola riportata in versi differenti può acquisire differenti significati, in questo caso è il contesto che lo fa capire. Questo accade anche nella dottrina delle signature dove l’approccio deve essere di tipo olistico e devono essere utilizzati entrambi gli emisferi cerebrali, quello razionale e quello creativo-emozionale, nella lettura della pianta; rimane comunque sempre qualcosa di elusivo e mistico nella lettura della pianta, che le parole non saranno mai in grado di spiegare.
Azione delle essenze floreali
Gurudas, ricercatore di Boulder, in Colorado, nel 1983 pubblicò Flower Essences and Vibrational healing: primo ed autorevole testo riguardante gli aspetti terapeutici delle energie sottili delle essenze floreali.
Nel testo l’autore ha raccolto informazioni ottenute in sedute di “channeling” da Kevin Ryerson, un acclamato autore ed esperto canale di informazioni psichiche della tradizione di Edgar Cayce, che permettono di intravvedere il meccanismo biologico ed energetico tramite il quale le essenze agiscono.
Gurudas afferma che i fiori, sul piano evolutivo, erano e sono la vera essenza e la concentrazione più alta della forza vitale della pianta. Sono la combinazione delle proprietà eteriche della pianta e compaiono al colmo della forza vitale. L’essenza estratta dal fiore è puramente impronta eterica senza nulla di fisico, per cui si lavora direttamente con la sua intelligenza. Il sole che colpisce l’acqua vi riversa la sua forza vitale ed essa è trasferita alla persona che assume l’essenza vibratoria.
Dopo essere stata ingerita l’essenza segue un percorso specifico attraverso i corpi fisici e sottili. Inizialmente viene assorbito nel sistema circolatorio, poi si posiziona tra questo ed il sistema nervoso dove si genera una corrente elettromagnetica a causa della polarità dei due sistemi. La forza vitale agisce maggiormente attraverso il sangue, mentre la consapevolezza si manifesta di più tramite il cervello ed il sistema nervoso. I globuli rossi e bianchi possiedono proprietà simili al quarzo, mentre, il sistema nervoso è più impregnato di energia elettromagnetica. La forza vitale e la consapevolezza sfruttano tali proprietà per entrare e stimolare il corpo fisico. Successivamente il rimedio si dirige verso i meridiani da dove la forza vitale, o penetra nei differenti corpi sottili e nei chakra, oppure, a seconda del tipo di rimedio e costituzione della persona, ritorna direttamente nel corpo fisico a livello cellulare dopo aver compiuto svariati passaggi tra il sistema circolatorio e quello nervoso.
I tre passaggi principali che permettono alla forza vitale del rimedio di rientrare nel corpo fisico sono il corpo eterico ed il fluido eterico, la parte del corpo eterico che circonda il corpo fisico e porta la forza vitale alle singole cellule, i chakra e la pelle per mezzo delle sue proprietà silicee o cristalline.
Dopo aver attraversato uno di questi passaggi la forza vitale del rimedio passa sempre tra il sistema circolatorio e quello nervoso per raggiungere il livello cellulare e le zone squilibrate del corpo fisico.
Il flusso delle energie floreali verso i livelli energetici più alti scorre in direzione opposta rispetto al normale flusso energetico che è scende verso il livello fisico; sembra che, afferma il dottor Gerber, la forza vitale delle essenze debba essere amplificata ed elaborata, ad esempio nei chakra, per dar modo alle energie di essere appropriatamente utilizzate dalle cellule del corpo fisico. Gurudas sostiene anche che nel corpo fisico e nei corpi sottili sono presenti strutture cristalline quarzo-simili che aumentino l’effetto dei rimedi vibrazionali. Nel corpo fisico queste aree comprendono: i sali cellulari, i tessuti adiposi, i linfatici, i globuli rossi e bianchi e la ghiandola pineale. La medicina moderna non è ancora riuscita ad individuare, né comprendere ancora, questo sistema cristallino.
Le strutture cristalline funzionano per risonanza simpatetica: vi è unisono tra le caratteristiche cristalline del corpo fisico e di quelli sottili, l’etere ed i rimedi vibrazionali come le essenze floreali. Proprio per mezzo di queste strutture la forza vitale dei rimedi vibrazionali viene aumentata ad un livello sufficiente per essere assimilata. La maggior parte delle energie eteriche accede al corpo fisico, entrando alla frequenza corretta per eliminare le tossine e promuovere il benessere, da queste strutture. Quando i rimedi vibrazionali sono amplificati, la loro forza vitale raggiunge le parti squilibrate del corpo in modo più veloce e stabile, andando a purificare anche l’aura ed i corpi sottili: in tal modo i disequilibri non possono più generare malessere.
I fiori australiani: tutti gli utilizzi
I Fiori Australiani sono utili sia per problematiche prettamente legate al nostro corpo fisico come ad esempio:
- Nevralgie ed emicranie
- Acne
- Disidratazione
- Nausea, vomito, gastriti, stipsi, coliti
- Bruxismo
- Infertilità, sindrome premestruale, disturbi legati alla menopausa, vampate
- Candida, psoriasi, eczemi, allergie
- Bronchiti
- Sciatalgie
- Iperattività
- Nervosismo
- Esposizione alle radiazioni elettromagnetiche
- Insonnia
- Regolazione sonno-veglia
- Enuresi
Che a quelle emozionali come ad esempio:
- Attacchi di panico
- Scarsa concentrazione
- Incostanza
- Traumi emozionali passati e recenti
- Fobie e claustrofobia; sensi di colpa
- Scarsa autostima
- Insicurezza, timidezza
- In caso di cambiamenti come separazioni, traslochi, adolescenza, menopausa
I fiori australiani ti aiutano a trovare l’armonia necessaria al momento che stai vivendo. Scrivimi, sarò felice di consigliarti per stare al tuo meglio!